La solidarietà verso Pablo Hasel, rapper e militante comunista catalano incarcerato per i testi delle sue canzoni e alcuni tweet di critica verso la Monarchia dei Borbone e lo Stato Spagnolo, varca i confini: il comitato Pablo Hasel Libero ha organizzato un presidio sabato 20 febbraio all’Arco della Pace di Milano. Appuntamento alle ore 16.
“Pablo Hasel – spiegano attiviste e attivisti – è il primo rapper in Europa ad essere incarcerato per il contenuto di alcune sue canzoni. Viene utilizzato il potere giudiziario per censurare e incarcerare un’artista che critica lo status quo, che denuncia le ingiustizie sociali, che prende una posizione contro gli abusi di potere.
Questo il risultato della condanna per i delitti di apologia di terrorismo e ingiurie alla corona e alle istituzioni dello Stato, da parte della Audencia Nacional, organo erede della strutture franchiste per la persecuzione dei reati politici.
L’arte, la musica, il rap, sono strumenti di libertà di espressione, che in molti casi hanno dato voce agli ultimi, alle minoranze, agli opressi diventando simboli del riscatto sociale contro le ingiustizie e le diseguaglianze.
L’utilizzo della forza statale per censurare tutto questo è l’esatto contrario, è un attacco violento contro chi mette in discussione lo stato di cose esistenti e rifiuta di conformarsi.
L’utilizzo della forza statale per censurare tutto questo è l’esatto contrario, è un attacco violento contro chi mette in discussione lo stato di cose esistenti e rifiuta di conformarsi.
Già molte persone e centinaia di artisti si son mobilitati per contrastare questa ingiustizia, il governo spagnolo ha dichiarato di voler revisionare questa legge antidemocratica passando dal carcere al “a pene dissuasive ”, ma per poter raggiungere l’obiettivo della piena libertà di espressione la strada è ancora lunga e serve il supporto nazionale ed internazionale.
Chiediamo a tutte e tutti di sostenere la lotta di Pablo esprimendo solidarietà e chiedendo la revoca della condanna, la sua libertà è la nostra libertà”.
L’intervista a Matteo, Comitato Pablo Hasel Libero di Milano.
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